Antonella è una psicologa ma con differenti specializzazioni anche in Interventi Assistiti con Animali (IAA) che ha iniziato a collaborare con l’associazione solamente lo scorso Luglio in occasione dell’apertura del Germoglio e la Quercia di Modena.
Non ho mai sentito parlare di questa specializzazione ma essendo amante degli animali devo dire che la cosa a pelle mi è piaciuta tantissimo. Poi però mi sono chiesta, ma quanti altri conosceranno questa specializzazione? Così ho deciso di fare alcune domande ad Antonella, una sorta di intervista, per far conoscere a tutti il significato di IAA.
1) Antonella tu prima di tutto sei una psicologa ma anche specialista in terapia assistita con gli animali? Cosa significa in concreto?
Sono diventata psicologa perché mi piace prendermi cura degli altri, ma talvolta per farlo ho bisogno di strumenti. Nella mia “cassetta degli attrezzi” ne ho diversi ma con il tempo ho prediletto quelli che mi fanno arrivare in modo più diretto alle persone che si rivolgono a me.
Il cane aiuta tantissimo, perché facilita, rende tutto più semplice. Ti racconto un aneddoto che capita spesso nella mia attività, soprattutto quando le persone hanno difficoltà emotive come ansia, attacchi di panico o lutti, che potrebbe aiutarti a semplificare.
Una signora è venuta da me, inviata dall’istruttore cinofilo di riferimento, perché non riusciva a far smettere il cane di fare i bisogni in casa. Appena li ho incontrati ho notato subito un profondo disagio, entrambi tesi e nervosi nonostante non ve ne fosse alcuna ragione. Dopo alcuni incontri, ho capito che il disagio della Sig.ra veniva riflesso sulla cagnolina che reagiva facendo i bisogni sempre nello stesso angolo della casa. Bene, il mio compito in questo caso è stato aiutare la signora per ottenere il risultato di cambiare il comportamento dell’animale. Il mio lavoro è questo, a volte si parte dall’animale per aiutare le persone e a volte si parte dalle persone per ottenere benefici sull’animale. Con questo approccio si possono strutturare percorsi che portano all’equilibrio e al benessere di entrambi e avere questo aiuto così importante per me, significa poter avere più prospettive di intervento. Resta fermo il concetto che prima di tutto sono una psicologa e opero anche senza l’intervento di animali ma sempre rispettando prima di tutto il loro benessere.
2) Che tipo di aiuto puoi offrire alle persone?
Se volessi dare una risposta da manuale ti direi che in quanto psicologa e mi occupo di valutazioni di problematiche psicologiche e comportamentali di sostegno, di abilitazione e prevenzione.
Ma immagino tu voglia qualcosa di più concreto e pratico.
Se le persone mi danno la loro fiducia è perché hanno un malessere, una difficoltà, qualcosa che suona come una nota stonata nella loro vita. Una volta compreso il motivo o i motivi sostengo il percorso di riequilibrio con tutti i miei strumenti. Alcune persone vengono in studio perché hanno perso una persona cara e non riescono a vivere quel momento così delicato. Altre si rivolgono a me con disagi fisici e diffusi, che non hanno ragione medica, con loro affrontiamo percorsi di riequilibrio aiutandoci con tecniche di meditazione, di consapevolezza e con il dialogo. Altri perché hanno difficoltà più serie e sentono il bisogno di confrontarsi serenamente con qualcuno che non giudichi. Collaboro con diversi professionisti: medici, psichiatri e fisioterapisti per costruire il percorso più adatto ed efficace per ognuno.
3) A chi consiglieresti un tuo intervento? Oppure, in quali casi consigli un trattamento di questo tipo?
Questi interventi sono molto utili per tutte le situazioni in cui le emozioni non vengono vissute serenamente. Considera che come psicologa i miei ambiti di lavoro riguardano il lutto, l’invecchiamento e l’ansia. Ho perfezionato i miei interventi con i cani su queste casistiche, ma negli ultimi mesi mi sto avvicinando al mondo della disabilità con buoni risultati. Nei gruppi realizzo laboratori che stimolano emozioni, memoria e funzioni cognitive adatte anche a chi vuole approfondire la conoscenza e la cura di se.
4) Perché le persone si rivolgono a te?
Le persone si rivolgono a me perché cercano serenità, con il cane o senza, desiderano vivere senza il peso che spesso portiamo. Mille cose da fare, problemi a non finire, impegni, richieste e molto altro ci impediscono di trovare un momento per tornare a noi, per riuscire a prenderci cura di noi stessi. Io le aiuto in questo percorso di riequilibrio.
5) Parlami di un caso concreto che ti ha particolarmente colpito
Quando s’inizia ad applicare quanto hai studiato lo fai con esitazione, hai paura di sbagliare e cerchi di attenerti ai protocolli di intervento. Poi arrivano delle situazioni che ti convincono di ciò che fai. Ero in studio con una cliente che però faceva fatica a parlarmi. Durante l’incontro il suo cane, un grosso cucciolone, continuava a girare avanti e indietro dalla stanza allo studio. C’è stato un momento di silenzio e uno dei miei cani si è avvicinato alla signora stendendosi al suo fianco. Come per incanto anche il suo bel cagnolone è salito e ha coperto l’altro fianco. Lei nel mezzo, si è sentita rincuorata, abbracciata e accolta. Senza dire nulla, anche la mia piccola cucciolina si è sdraiata sui piedi. Le ho fatto notare quanto stava accadendo e lei ha iniziato a parlare, rassicurata dalla presenza. Niente di tutto quanto accaduto era stato preparato, ma i cani si sono accorti della difficoltà e hanno sostenuto la signora. Da quel momento non ho più avuto dubbi sulla capacità dei cani di “sentire” le nostre emozioni. In seguito i cani hanno ripetuto questa modalità consentendomi di percepire con più efficacia le tensioni che si presentano e allo stesso tempo facilitando il dialogo da parte della persona.
6) Sono consigliati gli interventi IAA sui bambini? In quale caso li consiglieresti?
Wow, che bella domanda. Se non hanno paura i bambini sono felicissimi di lavorare con i cani, ma per prima cosa devono imparare a farlo. Quindi si, sono consigliati con le dovute attenzioni. Il cane è un essere vivente con le sue caratteristiche e le sue esigenze. Prova a immaginare un gruppo di bambini strepitanti tutti piegati su un cane, non può fargli piacere! Quindi la prima parte del lavoro è insegnare ai piccoli ad avere rispetto dell’animale e come avvicinarsi correttamente. Quello stesso rispetto che dovrebbero avere tra di loro, magari proprio all’interno della classe, a scuola. Le richieste delle insegnanti sono proprio mirate a sviluppare competenze, attraverso la vicinanza dell’animale, che poi trasferiscono nella quotidianità. Di solito si lavora in piccolissimi gruppi che passano il testimone ad un altro piccolo gruppo e così via. Questo aiuta la cooperazione e l’inclusione soprattutto quando nel gruppo classe ci sono bambini con difficoltà. Questo tipo di interventi sono nati proprio per i bambini più in difficoltà nelle scuole, negli ospedali e nelle strutture.
Ma perchè non venite a conoscermi alla conferenza del prossimo Novembre? Conferenza di Antonella : 3 Passi Insieme, anche inciampando